Nel mondo della numismatica, ci sono monete che non solo raccontano la storia di un’epoca, ma che possono anche rivelarsi un eccellente investimento. Tra queste, la moneta da 10 Centesimi Ape PROVA, coniata nel 1919, rappresenta un esempio significativo. Ma cosa rende questa moneta così speciale e ambita tra i collezionisti? Scopriamo insieme le sue caratteristiche uniche e il suo valore nel mercato attuale.
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Caratteristiche della moneta da 10 Centesimi Ape PROVA
La moneta da 10 Centesimi Ape PROVA è stata coniata come versione di prova per valutare la resa delle diverse leghe utilizzate nella produzione monetaria. Le versioni di questa moneta si distinguono dalla loro controparte comune grazie alla particolare dicitura “PROVA”. Questa caratteristica, insieme ai materiali e alle dimensioni, la rende un oggetto di interesse per i collezionisti.
Costruita in una lega specifica composta da rame (Cu) al 95%, stagno (Sn) al 4% e zinco (Zn) al 1%, la moneta possiede un diametro di 22,5 millimetri e un peso di 5,4 grammi. La finitura è impeccabile, e il contorno presenta una superficie liscia. Nella facciata del dritto, è raffigurata la testa nuda del Re Vittorio Emanuele III, con la scritta “VITTORIO EMANVELE III RE D’ITALIA” che circonda l’immagine. Il rovescio presenta un’ape su un fiore, simbolo di laboriosità e prosperità, affiancata dal valore nominale “C. 10” e indicazioni sulla Zecca di Roma.
Le versioni della moneta da 10 Centesimi Ape PROVA sono varie. Alcuni esemplari presentano la scritta “PROVA” sopra la data, altri a sinistra, e in altri casi si trova la dicitura “PROVA DI STAMPA” sotto la data. Ogni variante ha un valore diverso, rendendo ogni esemplare unico e ricercato.
Valore nel mercato dei collezionisti
Il valore della moneta da 10 Centesimi Ape PROVA è considerevole e può variare significativamente in base alla sua condizione e rarità. Classificata come R2 e R3, la moneta è ricercata sia per l’aspetto storico che per il suo potenziale investimento. Ad oggi, le varianti in Fior di Conio raggiungono un valore di circa 1.500 euro, mentre la versione PROVA su Nichelio, classificata come R3, ha un valore stimato molto più alto, essendo stata venduta per oltre 4.600.000 lire durante un’asta nel 1999.
Gli scambi di queste monete avvengono regolarmente nelle aste. Per esempio, nel 2013, un esemplare con la scritta “PROVA” a sinistra è stato battuto per 1.955 euro, mentre una versione con la scritta sopra la data ha ottenuto una vendita di 1.035 euro. La dicitura “PROVA DI STAMPA”, anch’essa in Fior di Conio, ha raggiunto un prezzo di 2.070 euro in un’asta dello stesso anno. Questi valori dimostrano come l’interesse per la moneta non accenni a diminuire e come i collezionisti siano disposti a investire somme considerevoli per arricchire le loro collezioni.
Per chi fosse interessato ad iniziare o ampliare una collezione di monete rare, la 10 Centesimi Ape PROVA rappresenta un ottimo punto di partenza. Gli acquirenti dovrebbero prestare attenzione alla condizione degli esemplari e considerare l’autenticità delle monete, possibilmente avvalendosi di esperti del settore. Inoltre, partecipare a mostre numismatiche o aste può offrire opportunità preziose per entrare in contatto con altri collezionisti e specialisti.
Riflessioni finali sulla moneta da 10 Centesimi Ape PROVA
In sintesi, la moneta da 10 Centesimi Ape PROVA non è solo un pezzo di storia, ma anche un’opportunità di investimento nel mercato numismatico. Con le sue caratteristiche distintive e il suo valore crescente, rimane una delle monete più ricercate dai collezionisti. Chiunque sia appassionato di numismatica troverà, senza dubbio, interesse e valore in questa affascinante moneta.