Hai mai sentito parlare della moneta da 10 Lire Aratrice? Questo esemplare, coniato durante il Regno di Vittorio Emanuele III, è oggi considerato un autentico tesoro nel mondo della numismatica. Ma quali sono le caratteristiche che conferiscono a questa moneta un valore così elevato? In questo articolo scopriremo i dettagli della sua storia, il processo di conio e l’importanza attuale per i collezionisti.
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Storia e Caratteristiche della Moneta da 10 Lire Aratrice
La moneta da 10 Lire Aratrice è stata coniata tra il 1910 e il 1912, con una tiratura limitata che ne ha accresciuto il fascino nel corso degli anni. La Zecca di Roma, nel 1926 e 1927, ha prodotto ulteriori esemplari, riservati esclusivamente ai collezionisti, aumentando la rarità di queste monete sul mercato.
Questa moneta è realizzata in oro 900/1000, il che significa che il suo contenuto d’oro è del 90%. Le dimensioni sono piuttosto compatte, con un diametro di 19,5 millimetri e un peso di 3,22 grammi. Il design del dritto presenta il profilo di Vittorio Emanuele III, circondato dalla scritta “VITTORIO EMANUELE III” e dal simbolo dei Savoia. Il rovescio, invece, mostra un’“Aratrice”, simbolo dell’agricoltura italiana, intenta nel lavoro, con un fascio di spighe in una mano e l’aratro nell’altra. Qui si legge anche “REGNO D’ITALIA” e il valore nominale “Lire 10”, insieme all’anno di conio e il simbolo della Zecca di Roma.
Valore Attuale e Impatto sul Mercato Numismatico
L’interesse per la moneta da 10 Lire Aratrice è cresciuto nel tempo, rendendola un pezzo ambito dai collezionisti. Il suo valore può variare notevolmente a seconda dello stato di conservazione e della tiratura. Per esempio, nel 1999, un esemplare coniato nel 1926 è stato battuto all’asta per ben 37 milioni di lire (circa 19.600 euro). Nel 2009, un’altra moneta del 1912 in ottime condizioni è stata venduta per circa 12.190 euro, dimostrando che l’interesse per queste monete non accenna a diminuire.
Nel 2015, una moneta Fior di Conio del 1926 ha raggiunto la cifra stratosferica di 23.600 euro all’asta. Tali cifre evidenziano non solo il valore materiale dell’oro, ma anche l’importanza storica e culturale che questa moneta rappresenta, rendendola un oggetto di desiderio per chiunque sia appassionato di numismatica.
- Moneta coniata tra il 1910 e il 1912, con esemplari successivi nel 1926 e 1927.
- Realizzata in oro 900/1000, pesa 3,22 grammi e ha un diametro di 19,5 mm.
- Ciascun esemplare presenta un design unico con elementi storici e simbolici.
- Il valore di mercato varia e può superare i 20.000 euro a seconda delle condizioni.
In sintesi, la moneta da 10 Lire Aratrice non è solo un semplice pezzo di valuta; rappresenta un pezzo di storia italiana con un valore significativo nel presente. Ogni esemplare racconta una storia, non solo di un’epoca passata, ma anche del continuo interesse per il collezionismo e la conservazione della cultura monetaria.
Riflessioni Finali sulla Moneta da 10 Lire Aratrice
In conclusione, la moneta da 10 Lire Aratrice rimane un simbolo prezioso per molti collezionisti, grazie alla sua rara produzione e al significato culturale che porta con sé. Per chi fosse interessato ad investire nel collezionismo di monete, è fondamentale considerare non solo il metallo prezioso contenuto, ma anche la storia e la rarità di ciascun esemplare.
- Esaminare attentamente le condizioni delle monete prima dell’acquisto.
- Informarsi sulle aste e i mercati numismatici per valutare le opportunità.
- Considerare l’acquisizione di monete certificate per garantire autenticità.
La moneta da 10 Lire Aratrice non è solo un investimento, ma un viaggio nella memoria storica e culturale dell’Italia, un invito a scoprire il mondo affascinante della numismatica.