Sei curioso di scoprire il valore di una vecchia moneta da 20 centesimi del 1936? Se hai conservato un esemplare di questa moneta, potresti avere tra le mani un pezzo da collezione che vale molto più del suo valore nominale. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche di questa moneta storica e il suo fascino nel mondo della numismatica, fornendo dettagli utili su come valutare il tuo esemplare.
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Caratteristiche della Moneta da 20 Cent “Impero” di Vittorio Emanuele III
I 20 centesimi del 1936 sono conosciuti come moneta “Impero” e presentano alcune peculiarità che li rendono interessanti per i collezionisti. Questa moneta è stata realizzata in Acmonital e ha un diametro di 21.7 millimetri, con un peso di 4 grammi. Il contorno della moneta è rigato, una caratteristica distintiva che la rende facilmente riconoscibile.
Il dritto della moneta mostra la testa nuda del Re Vittorio Emanuele III di profilo, mentre intorno è presente la scritta “VITT – EM – III – RE – E – IMP”. Sotto il collo del sovrano, troviamo la firma dell’autore, G. Romagnoli. Sul rovescio, invece, si può ammirare un profilo femminile che rappresenta l’Italia, con la scritta “ITALIA” ad arco vicino al volto e il fascio con lo Scudo Sabaudo dietro il capo. Infine, sulla parte inferiore, si possono leggere la lettera R per indicare la Zecca di Roma, l’anno di conio e il valore nominale C.20.
Valutazioni e Collezionismo delle Monete da 20 Centesimi del 1936
Il valore delle monete da 20 centesimi del 1936 può variare notevolmente a seconda delle condizioni in cui si trovano e del tipo di lega utilizzata. È importante sapere che esistono esemplari magnetici e antimagnetici, ognuno con una valutazione propria. Per facilitare la comprensione, ecco una tabella di riferimento per i valori:
- 1936 XIV classificata come R2: MB 80 euro, BB 140 euro, SPL 240 euro, FDC 380 euro.
- 1939 XVII classificata come C antimagnetica: BB 5 euro, SPL 20 euro, FDC 90 euro.
- 1939 XVII classificata come NC magnetica: MB 1 euro, BB 10 euro, SPL 40 euro, FDC 120 euro.
- 1939 XVIII classificata come C antimagnetica: BB 6 euro, SPL 20 euro, FDC 110 euro.
- 1939 XVIII classificata come NC magnetica: MB 1 euro, BB 10 euro, SPL 40 euro, FDC 120 euro.
- Dal 1940 al 1943 hanno un valore di 4 euro in stato SPL e di 20 euro in stato di FDC.
In particolare, durante un’asta del 2011, un esemplare da 20 centesimi del 1936 in stato FDC è stato venduto per ben 460 euro, segno di quanto possa essere ambita questa moneta in ottime condizioni. Un altro esemplare del 1939 nella categoria C antimagnetica è stato aggiudicato per 76,70 euro nel 2014. Queste transazioni dimostrano che il collezionismo di monete può rappresentare una vera e propria opportunità di investimento.
Per chi desidera iniziare o approfondire il collezionismo, è fondamentale prestare attenzione allo stato di conservazione della moneta. I termini comunemente usati per descrivere le condizioni includono:
- MB (Mediocre): Segni evidenti di usura, ma ancora riconoscibile.
- BB (Buona): Qualche segno di usura, design ancora visibile.
- SPL (Splendido): Ottime condizioni con lievi segni di usura.
- FDC (Fior di conio): Moneta in condizioni perfette, come appena coniata.
Conoscere queste informazioni non solo aiuterà a valutare correttamente il proprio esemplare di 20 centesimi, ma potrà anche arricchire l’esperienza di chiama alla numismatica.
Riepilogo Finale e Consigli per i Collezionisti
Riassumendo, la moneta da 20 centesimi del 1936 di Vittorio Emanuele III è un pezzo significativo per molti collezionisti. Grazie alle sue distintive caratteristiche e al suo valore storico, rappresenta un’interessante opportunità di investimento per chiunque abbia una passione per la numismatica. Prima di procedere a qualsiasi transazione, è consigliabile tenere conto dei seguenti punti:
- Verifica le condizioni della tua moneta utilizzando i criteri di stato di conservazione.
- Determina se la tua moneta è magnetica o antimagnetica.
- Tieni d’occhio i mercati e le aste per capire il valore attuale della tua moneta.
- Considera di far valutare la moneta da esperti per avere una stima più precisa.
Concludendo, se possiedi una moneta da 20 centesimi del 1936, potrebbe valere la pena indagare ulteriormente. La storia, l’arte e il potenziale valore economico di questo pezzo potrebbero sorprenderti. Chi lo sa, potrebbe diventare un tesoro nel tuo portafoglio.